Tutti intuiamo che la creatività è importante, ma spesso ne abbiano un’idea molto personale e imprecisa.
Come tutte le idee astratte, anche la creatività è un concetto non così scontato da definire e descrivere. Per creatività, noi intendiamo la capacità di risolvere un problema in modo originale e personale.
Caratteristica dell’originalità è anche l’autonomia, intesa non tanto come la capacitò di fare da sé, quanto la volontà a mettersi in gioco, ad assumersi dei “rischi”, a dare corpo a quella forma d’intraprendenza che dovrebbe essere valutata anche come competenza a se stante nel profilo di uscita della scuola secondaria inferiore.
La definizione che abbiamo dato non prescinde dal contesto. La creatività non è una libertà priva di “appigli” o confini, anzi è un valore che tiene conto dei recinti normativi delle realtà comunitarie (come è la vita a scuola o in classe); e che ha una direzione pratica, dal momento che solo la conoscenza applicata “dimostra” l’apprendimento o almeno lo rende evidente.
L’educazione non è una scienza esatta ma occorre sforzarsi di vedere la creatività come un valore che fonde insieme spontaneità, norma e tecnica, tre punti di riferimento che, senza un principio equilibratore, rischiano di divenire “derive” non corrette.
Questo principio equilibratore è incarnato dal docente e dalle dinamiche relazionali che egli sa instaurare con gli studenti.