Il tablet renderebbe forse possibile quello che fino ad oggi è stato più o meno un mito della innovazione tecnologica (benché obiettivo imprescindibile della scuola moderna): la individualizzazione.
La concreta impossibilità di avere pc per ogni alunno ha di fatto reso non fruibile il materiale digitale che eventualmente si fosse prestato a lezioni “per livelli” o personalizzate. Testi scalabili per dislessici, modifiche in tempo reale di font, lettura vocale, ecc. Francamente, un setting complicato per i nostri contesti.
Il tablet, eventualmente dotato di cuffie, offre chance discrete, del tutto integrabili nell’attuale contesto classe.
Così, mentre la classe fa grammatica, per esempio, i miei studenti stranieri (ancora da alfabetizzare), i dislessici, la mia alunna ipovedente, tutti in qualche misura dispensati da morfosintassi e analisi linguistiche complicate, si dedicano silenziosamente alla lettura, con podcast appositi o anche… improvvisati. Basta l’app gratuita Blah e qualunque testo viene letto in modo anche piuttosto espressivo!
Per fare podcast professionali, consigliamo Audacity o GarageBand.
Ma ci sono web application come Sound Cloud Recorder, perfettamente integrate con il Drive di Google.