Da un articolo sul sito Indire di Costanza Braccesi una proposta… 2.0 per contrastare il fenomeno (crescente) del bullismo a scuola e le manifestazioni “tech”.
Il bullismo non si manifesta soltanto con umiliazioni fisiche e atti aggressivi immediatamente riconoscibili. Spesso la prepotenza fra studenti assume modalità più subdole e meno visibili agli occhi degli adulti, attraverso l’isolamento sociale, la derisione, l’emarginazione. In più, con l’utilizzo delle tecnologie e l’accesso ai social network, il bullismo ha trovato nuove strade per diffondersi con facilità: molestie via chat e sul cellulare, messaggi violenti o volgari, insulti, cattiverie diffuse in Rete.
Oltre il 50% degli 11-17enni è vittima di episodi di bullismo, e a subire comportamenti offensivi o violenti sono soprattutto i più giovani (11-13enni) e le ragazze. Il 19,8 per cento sono vittime “assidue”. Tra gli studenti delle superiori si trovano più vittime nei licei (19,4%), seguono i professionali (18,1%) e i tecnici (16%). Le prepotenze più comuni consistono in offese con brutti soprannomi, parolacce o insulti (12,1%), derisione per l’aspetto fisico e/o il modo di parlare (6,3%), diffamazione (5,1%), esclusione per le proprie opinioni (4,7%), aggressioni con spintoni, botte, calci e pugni (3,8%).
I dati emergono dalla ricerca “Il bullismo in Italia: comportamenti offensivi e violenti tra i giovanissimi”, realizzata dall’Istat a dicembre 2015 e riferita all’anno 2014. Gli episodi di cyberbullismo sono meno frequenti, ma in crescita, e colpiscono soprattutto le ragazze (7,1% contro il 4,6% dei ragazzi), che usano più frequentemente dei coetanei cellulare e Internet.
Come trasformare i nuovi strumenti di comunicazione da potenziali armi di offesa in strumenti per arginare il fenomeno del bullismo a scuola? La risposta arriva da Sonet-Bull, un progetto biennale attuato nell’ambito del programma Erasmus Plus. Si tratta di un’innovativa piattaforma online di social networking epeer learning per la condivisione di materiale formativo, strategie e buone pratiche, che fornisce un sostegno tempestivo a tutta la comunità di attori interessati al fenomeno del bullismo scolastico. Il sito, disponibile in italiano, inglese, greco e francese, è ricco di ricerche sul tema, strategie e risorse utili per la formazione di insegnanti, dirigenti scolastici e genitori.
Il progetto Sonet-Bull coinvolge cinque partner in quattro paesi europei: Hellenic Open University (coordinatore) in Grecia, Inforef in Belgio, Computer Technology Institute & Press Diophantus in Grecia, Fondazione Mondo Digitale in Italia, Dublin City University – Anty Bullying Centre in Irlanda.
L’obiettivo di Sonet-Bull è di formare in Europa comunità scolastiche esperte in tema di prevenzione e contrasto al bullismo. In quest’ottica, dopo gli appuntamenti di Liegi e Dublino, è Roma a ospitare martedì 10 maggio la terza conferenza internazionale sul fenomeno del bullismo a scuola. Esperti internazionali si confronteranno su metodologie e strumenti innovativi, dal peer learning al crowdsourcing, per formare in Europa comunità scolastiche esperte in tema di prevenzione e contrasto del fenomeno. Interverranno, fra gli altri, gli esperti della Polizia postale italiana, di Telefono Azzurro, dell’Osservatorio Regionale Anti-Bullismo Puglia EWTO Italia e di Psy + Onlus Psicologia&Comunicazione.